Divenire e creare. Il divenire, inteso come mutamento, movimento, scorrere senza fine della realtà. Il creare aperto all’ignoto e all’inaudito, in grado di promuovere il territorio.
Abbiamo immaginato una Calabria futuristica, diversa, o un universo distopico. Con l’arte di Stefania Sammarro e del suo team, l’intelligenza artificiale legge i nostri sogni. Un primo assaggio di quello che sarà la nuova edizione di Art Fabrique Calabria, “Metropolis”, utopia, distopia e il fascino del realizzabile.
©Ania Lilith Gallery/ Art Fabrique Calabria
Art Director Stefania Sammarro
Trucco Ilenia Tucci
Hair Style MArio Algieri
Abito di Elisa Sciammarella
Modella Silvia
Location Montalto Uffugo
Ciao Elisa, presentati ad Art Fabrique Calabria
Ciao! Sono Elisa Sciammarella fashion designer proveniente da un piccolo paesino in provincia di Cosenza. Vivo La moda come un linguaggio, un modo per raccontare storie, emozioni e visioni. Sono felice di condividere un po’ del mio mondo con voi.
Come nasce la tua passione per la moda?
È nata molto presto, da bambina passavo ore a osservare tessuti, abiti e forme. Crescendo, ho capito che attraverso la moda potevo esprimere me stessa e comunicare un’estetica personale, fatta di ricerca, emozione e identità.
Raccontaci del tuo lavoro. Come nasce il tuo brand?
Il mio lavoro è un mix di creatività, ricerca e artigianalità. Il mio brand è nato dal desiderio di creare qualcosa che mi rappresentasse davvero, senza compromessi. Ogni capo nasce da un’idea precisa, spesso legata a un’emozione, un ricordo, o un’immagine mentale che voglio trasformare in qualcosa di tangibile.
Da cosa trai ispirazione per le tue creazioni?
Mi ispiro molto all’arte, alla musica, al cinema e alla natura. Spesso anche dai viaggi, dalle persone e dalle sensazioni che provo in determinati momenti. Ogni collezione è come un piccolo universo a sé.
Qual è il colore che ti rappresenta di più?
Il nero, senza dubbio. È essenziale, profondo, elegante. È il colore che lascia spazio all’interpretazione e alla luce degli altri colori.
Da cosa trai ispirazione per le tue visioni?
Dalla quotidianità, ma osservata con uno sguardo più lento. Dall’imperfezione, dai contrasti e dalle contraddizioni del nostro tempo. Credo che la bellezza si trovi spesso nei dettagli nascosti.
A che tipo di soggetto sono indirizzati i tuoi abiti?
I miei abiti si rivolgono a chi vuole raccontarsi attraverso ciò che indossa, senza seguire per forza le mode del momento. Sono pensati per persone libere, creative, con uno sguardo curioso verso il mondo.
Parlaci della tua ultima collezione e di cosa l’ha ispirata
L’ultima collezione si chiama “sunset“. L’ispirazione di questa collezione è nata nell’osservare il mar Tirreno al tramonto e le barche che riflettevano sulle onde. Sono state proprio le barche, osservandole nel proprio dondolare, e riflettendo sulla loro durata negli anni a illuminare la mente sull’utilizzo del materiale con il quale sono costruite: la resina. Una capsule con corsetti in resina, destinata a non deteriorarsi e a durare negli anni cosichè la bellezza del tramonto rimarrà impressa indelebilmente su un capo unico e irripetibile. Capsule lavorata con materiali che evocano sensazioni tattili precise e con volumi che giocano tra struttura e leggerezza. È una collezione molto personale, quasi intima.
Progetti futuri?
Sto lavorando a nuove collezioni e collaborazioni, mi piacerebbe portare il brand verso un’estetica ancora più ampia ed inclusiva. E poi… ci sono delle sorprese in arrivo, ma per ora non posso svelare troppo!
